Fuori produzione, cosa non troveremo al Salone del Mobile
Anticipando la settimana più florida dell’anno per il settore del design, proponiamo una selezione strettissima di oggetti che non troverete al Salone del Mobile perché fuori produzione, facenti parte di vecchi cataloghi e di cui restano solo pezzi da collezione.
La sedia Universale 4867 di Joe Colombo prodotta da Kartell costituisce uno dei prodotti più iconici dei quasi 10 anni in cui Colombo si dedicò in modo consistente al design. La seduta è impilabile, accostabile orizzontalmente, con un foro, posizionato nella zona di piegatura tra seduta e schienale, che costituisce una presa molto comoda oltre che permettere il deflusso dell’acqua per l’uso in outdoor.
Sempre parlando di prodotti iconici, la sedia Carimate di Vico Magistretti è certamente uno dei pezzi che meglio raccontano il lavoro dell’architetto-designer che ha saputo coniugare il lavoro del progettista con quello degli artigiani e delle aziende. Magistretti infatti asserì che il talento di alcuni sapienti artigiani ha contribuito all’affermazione del design italiano. La sedia caricate era stata disegnata per il ristorante di un club alle porte di Milano e originariamente prodotta da Cassina.
La lampada da tavolo a fungo di Harvey Guzzini, che non è il nome del designer ma dell’azienda fondata nel 1959 a Recanati e che oggi si chiama “iGuzzini”, è un pezzo che appartiene al florido periodo italiano degli anni ‘70. Un prodotto caratterizzato da due pezzi: una base in metallo e il cappello in acrilico; la lampada ha una valenza fortemente decorativa e rappresenta l’estetica di un’epoca.
Fuori produzione anche la seduta Karelia di Liisi Beckman, prodotta da Zanotta sul finire degli anni ’60 che rientra in quella schiera di oggetti innovativi, dal punto di vista tipo-morfologico. Oggetti rappresentavano in quell’epoca il futuro, che alludevano al gioco, trasformabili, che creavano un forte rapporto con l’uomo e che prendevano talvolta ispirazione dal mondo dell’arte.